venerdì 6 ottobre 2023

Percorsi coscienziali - Estroiezione

Si sente un gran parlare dell'essere noi tutti all’alba di un grande cambiamento... Ma di quale mutamento stiamo parlando? E poi perché all’alba? Credo che anche in questo momento sia in atto una trasformazione ed il fatto di associarla ad un determinato momento storico sia prettamente un fattore coscienziale, una scelta. Per quel che mi riguarda, a livello di società stiamo estroiettando fuori ciò che non abbiamo ancora capito... Forse il senso della vita stessa. La prendo larga, iniziando la mia analisi prendendo come esempio il "carovita". Pensiamo al prezzo dei carburanti: sicuramente dietro il prezzo della benzina o del gasolio c'è una enorme speculazione. Siamo però sicuri che l'aumento del prezzo dei combustibili nella vita reale non sia nient'altro che la nostra coscienza che vuole farci prendere una maggior consapevolezza, magari su dove stiamo andando e sul motivo dei nostri viaggi? Più il prezzo del propellente aumenterà e più utilizzeremo l'autovettura solo se veramente lo riterremo fondamentale.
Teniamo ora conto del costo della vita sociale, in particolare di quelli che ironicamente potremmo considerare i "carburanti" del divertimento: perché pagare mediamente dieci Euro per un long drink? Siamo sicuri di averne veramente bisogno? E perché lo facciamo? Una comune birretta o un semplice bicchiere di vino non sarebbero sufficienti? Come mai ci siamo spinti verso la sofisticazione ad ogni costo? È da anni che siamo andati oltre il mero concetto di incontrarsi e di condividere un aperitivo o un caffè insieme. Dal mio punto di vista, già la richiesta del green-pass per entrare in bar e ristoranti durante la pandemia era un chiaro segnale della coscienza collettiva che attraverso la realtà esprimeva la necessità di creare luoghi liberi dove le persone si potessero incontrare e confrontarsi tra loro liberamente, al di fuori delle regole dei governi, qualsiasi essi siano. E come ultima considerazione, le cose che ogni giorno acquistiamo: di quali abbiamo veramente bisogno? I nostri spesso non sono forse acquisti compulsivi dettati dall'urgenza di apparire o di "sentirsi al passo"? Magari dettati dall'onnipresenza di tali prodotti in tutti i media maggioritari (televisione, giornali, grossi siti web)? Ebbene, questa è la nostra società: un “sistema” truccato, che non rappresenta più l’autentica “forma del pensiero” di ogni individuo. Attraverso i mezzi d’informazione (o forse dovremmo dire: dis-informazione) avviene un’ulteriore condizionamento che va a modificare materialmente la stessa interpretazione della realtà. Ormai la società stessa non è più il naturale specchio dei singoli individui. C’è qualcosa di ulteriore che va a modificarne la forma e questo non è nient’altro che un lavoro pedagogico e demagogico pilotato da parecchio tempo da qualcuno "dietro le quinte". Siamo cresciuti con un modello economico basato sul consumismo e sulle comodità. Tutto questo ormai è finito, il progetto di chi "tira le fila" è cambiato: ancora però non ne abbiamo la piena consapevolezza. Quando individualmente, ma tutti assieme, comprenderemo che determinate scelte o comportamenti vengono effettuati per colmare un vuoto interiore, si creerà una società nuova. Chi è ora ai massimi vertici, le corporazioni che ci dominano, verranno soppiantate da nuove iniziative e molte persone inizieranno a vivere in maniera diversa e più essenziale.