giovedì 20 agosto 2020

Alla continua ricerca di noi stessi.

La mattina di Domenica 23 Maggio, percorrendo il sentiero della Madonna dell'Agnellezza, che da borgo Maren porta al rifugio Città di Vittorio Veneto, mi sono imbattuto in un grande faggio, situato in un sentiero parallelo al mio cammino abituale che attraversa la Valscura. Dal percorso vidi il suo maestoso tronco e mi avvicinai incuriosito ai suoi piedi. Alzando gli occhi notai subito le verdi e grandi fronde, segnate dai rami al suo interno, che si diramavano biforcandosi. Osservando la forma specifica delle ramificazioni mi è venuto spontaneo associare a ciò che vedevo l'immagine dell'apparato respiratorio umano, per pareidolia. Preso dall'entusiasmo per ciò che stavo vedendo, ho voluto catturare quello scorcio, perché mi sembrava interessante.


Osservando di nuovo la foto, una volta rientrato a casa, ho trovato l'ispirazione. È emersa in me la voglia di rendere palese l'associazione che ho percepito tra fronde e polmoni, tra rami e bronchi. Così ho voluto trasformare la foto in un'opera d'arte digitale, che meglio veicolasse la mia idea anche ad altre persone.


Lavorando sull'immagine attraverso un programma di grafica, ruotando e poi specchiando orizzontalmente la fotografia del faggio, sono andato a creare il primo blocco grafico che mi confermava l'intuizione avuta quel giorno mentre mi trovavo ai piedi dell'albero. Da questo sono andato a dare forma ai polmoni completando la figura includendo anche il tronco.
ho voluto sovrapporre questa effige, mediante fotomontaggio, al mezzobusto di un uomo, per trasmettere maggiormente il significato che desideravo trasparisse.

Ho scelto di dare importanza particolare alla posizione delle mani ed al loro ruolo nella composizione dell'immagine stessa: ciò che si vede è un uomo che sorregge l'albero con la mano sinistra ed allo stesso tempo lo illumina con la destra, dalla quale si propagano dei raggi solari. La mano sinistra è comandata dall'emisfero destro del cervello umano, mentre la destra dall'emisfero opposto. In un soggetto destrorso l'emisfero sinistro è quello deputato alla logica ed alla ragione, quello destro all'arte e all'istintività. E così, dalla mano sinistra dell'uomo in foto si erge l'albero, come a scaturire dall'estro creativo di un artista. Mentre dalla destra, si diffonde la luce della scienza, della sofia, che ci permette di conoscere la Natura nei suoi dettagli.

Quest'opera vorrei che spingesse a conoscere maggiormente noi stessi ed il nostro corpo ed il legame che come umanità abbiamo verso l'ecosistema. Vorrei anche che sensibilizzasse le persone a tenere da conto la propria salute fisica, perché il corpo è la casa dello spirito. Salute che si può ottenere solo in armonia con l'ambiente. Ambiente e personalità. Nonostante i tempi correnti e la congiuntura sfavorevole credo che si possa ambire di andare oltre il fare solo quel che ci piace, ma di avere anche la voglia di fare ciò che si è nel profondo, ovvero, cercare ogni giorno di essere sostanzialmente noi stessi, senza aver timore di manifestarlo. Noi esseri umani non siamo ciò che facciamo: siamo ciò che siamo e pertanto nel nostro fare dobbiamo aspirare di rispecchiare il nostro essere. Per esprimere ciò che siamo attraverso il nostro fare non necessariamente dobbiamo essere artisti: basta essere in grado di compiere un semplice gesto di coscienza, di umanità.

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