sabato 18 novembre 2023

Percorsi coscienziali - Non esiste punto senza momento e momento senza punto. E se non esistessero entrambi?

Non esiste punto senza momento e momento senza punto. La mia riflessione parte nell’analisi delle parole momento e punto che possono essere utilizzati come sinonimi per descrivere la tappa di un percorso.

Ma il momento non è un’unità di tempo? Ed il punto non può essere considerata un’unità di spazio?

Facendo attenzione al significato delle parole, nel comporre una frase riusciamo a comprendere concetti di fisica classica non sempre scontati, in questo caso la relazione spazio – tempo e non solo.

Riprendendo quanto detto all’inizio, affermare che non esiste punto senza momento è come dire che non esiste spazio senza tempo e viceversa. Prima ho specificato fisica classica perché nell’ultimo periodo si sente un gran parlare di fisica quantistica.

I teorici della fisica quantistica affermano che il tempo e spazio non esistono e che il cervello è solo un lettore di ologrammi. All’inizio questo enunciato risultava mera nozionistica ma poi in un determinato momento iniziai interiormente a fare delle associazioni tra concetti geometrici relativamente semplici.

Partiamo con il definire il punto: “Il punto è ciò che non ha parti”. Euclide

Per la geometria il punto non ha lunghezza, non ha superficie, non ha volume ed è definito da un’unica proprietà: la posizione. Alcuni teorici definiscono il punto l'ente che, pur essendo reale, non ha dimensioni.

L’ente fondamentale della geometria non ha dimensioni.

Considerando il punto come l’unita infinitesimale di spazio e tenendo presente le proprietà del punto stesso, è logico dire che lo spazio non ha lunghezza, superficie e volume, quindi non esiste. Se lo spazio non esiste non esiste nemmeno il tempo. A controprova di questa conclusione desidero continuare la mia riflessione prendendo in considerazione l’universo olografico.

Partiamo dalla definizione di ologramma: l’ologramma è un’immagine tridimensionale di un oggetto su lastra fotografica in cui ogni pixel contiene tutte le informazioni dell’ologramma.

Ma concettualmente questo pixel non assomiglia al concetto il punto di cui si parlava prima? Ed ora il mio pensiero mi porta a chiedermi se la sfera geometrica possa essere considerata l’ologramma di un punto.

Riportiamo la definizione di sfera: figura geometrica solida racchiusa da una superficie curva (superficie sferica), luogo dei punti equidistanti da un punto interno detto centro.

Ma la superficie di una sfera non ha un numero infinito di punti? Sì, la superficie di una sfera ha un numero infinito di punti. Questa è una caratteristica fondamentale della geometria in tre dimensioni. Poiché la sfera è una forma tridimensionale continua, ogni punto sulla sua superficie è unico e non può essere contato in modo finito.

Quindi la superficie della sfera è costituita da un numero infinito di punti, ovvero da infiniti “enti” privi di parti. Associando il concetto di punto al significato di momento deduco che ci siano infiniti momenti. Ma se accetto l’idea che ci possano essere infiniti momenti ed infiniti spazi, nello stesso istante devo anche accettare l’esatto opposto, ovvero, che il “più infinito” si annulli con il “meno infinto”. Il tutto ed il nulla diventano la stessa cosa, quindi anche in questo caso spazio e tempo non esisterebbero.

Sono giunto alla fine di questa tappa e vorrei lasciarvi uno spunto, un richiamo ad un simbolo: il cerchio con al centro un punto. 

Il cerchio con al centro il punto non è la vista di metà sfera sezionata?

Ne riparleremo in una prossima occasione.

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